VIDEO Assemblea e laboratori - 22 ottobre.

Risposta all'ultimo discorso del premier.

Scrivo questo post da casa, spinto dall'urgenza di rispondere quanto prima ad alcune frasi, fra l'altro alquanto diffamanti, dette dal premier nel suo ultimo discorso.
Non ho mai preteso di essere il portavoce di questa occupazione, nè tantomeno di incarnarne gli ideali, ma credo che tutti approveranno quanto sto per scrivere.
In caso contrario, gli occupanti ancora presenti nella scuola sono liberissimi di modificare o cancellare questo post a loro piacimento.
Purtroppo, per ragioni familiari, non ho avuto modo di partecipare durante la sera e la nottata all'occupazione del Liceo. Ironia della sorte, questo mi ha dato modo di ascoltare alcuni radiogiornali su quanto era avvenuto durante la giornata, e, guardacaso, una delle notizie concerneva l'ultimo discorso del nostro premier Silvio Berlusconi, del quale venivano forniti alcuni stralci, alcuni momenti centrali.

In uno di questi, il premier asseriva che andrebbero dispiegate le forze dell'ordine per fermare le occupazioni, in quanto queste non sono delle manifestazioni civili, ma bensì atti di violenza nei confronti degli alunni che vogliono imparare, dei docenti che vogliono insegnare, dei genitori i cui figli sono a scuola, dell'istituzione scolastica e dello Stato.

Ci terrei a precisare che quanto e' scritto sopra E' FALSO.
Il nostro non e' stato in nessun modo un gesto di violenza, e verso alcuno:

NON E'VERO che è stato impedito agli alunni volenterosi di farlo di imparare: si sono tenuti dei dibattiti costruttivi ed informativi, ed anche per quanto concerne le discipline scolastiche in senso accademico, si hanno avute delle consulenze il pomeriggio per quanti volessero dedicarsi allo studio.

NON E' VERO che abbiamo costretto i docenti a non insegnare: anzi, diversi docenti hanno partecipato e discusso in alcuni dei laboratori mattutini, altri sono comunque stati presenti in modo attivo durante l'occupazione. Il professore – ed è stato uno soltanto – che ha voluto ugualmente tenere lezione, è stato comunque libero di farlo, e non si è attuata alcuna risposta coercitiva a riguardo.

NON E' VERO che in qualche modo andiamo contro i voleri dei genitori degli alunni: nessun alunno è stato costretto a venire o a rimanere all'interno dell'edificio occupato, e non si è mossa alcuna critica contro alcun genitore. Gli alunni che per le richieste dei genitori hanno dovuto restare a casa o tornarvi prima della fine dell'occupazione, sono stati liberissimi di farlo. Alcuni genitori hanno anche manifestato il loro interesse e la loro solidarietà all'occupazione.

NON E' VERO che andiamo contro l'istituzione scolastica o contro lo Stato: se attuiamo questo programma di protesta e di informazione, entrambi specificatamente non contrari all'istituzione scolastica in se stessa, non e' per demolire la suddetta, me proprio perché questa ci sta' a cuore, e vogliamo un'Italia in cui si sia liberi di imparare ed insegnare senza che questo sia riservato ad una ristretta élite scelta non sulla base di merito, ma sulla base unicamente censitaria.

NON E' VERO che il nostro è stato un atto di violenza, in alcun modo.
L'unico atto di violenza è IL VOSTRO, quello di chi vuole privarci della libertà e del sacrosanto diritto di imparare, per quanto concerne gli studenti, e di insegnare, per quanto riguarda i docenti, non forse per qualche giorno, come è avvenuto per alcuni altri licei, ma definitivamente ed irrevocabilmente, con gravissime conseguenze anche economiche, e per UN'INTERA NAZIONE.

VIDEO Entrata - 22 ottobre.

Prosecuzione dell'occupazione nel pomeriggio.

Durante il pomeriggio, essendosi svolte tutte le attività prestabilite per la mattina senza alcuna complicazione, si sono tenute nel liceo alcune attività di carattere meno impegnativo.
Al momento, ossia alle ore 16:00, ha appena avuto inizio il torneo di calcetto, giocato da squadre di studenti liceali partecipanti all'occupazione
Il film "Paz!", ispirato ai fumetti di Andrea Pazienza, stà venendo proiettato nel Centro Documentazione e ne è disponibile la visione per tutti gli studenti interessati.
Consulenze formative stanno venendo tenute dagli studenti stessi per le materie di Latino, Matematica ed Inglese per tutti colori che nei giorni prossimi avranno esami scritti o orali o più semplicemente che abbiano bisogno di ripassare le suddette materie e non abbiano avuto modo di farlo data la sospensione delle lezioni.
Inoltre, un nuovo striscione stà venendo preparato e sarà presto pronto e nuovamente appeso.

Situazione e conseguenze in ambito universitario.


Relatori: Abbà Maurizio e Baj Rossi Mario
Responsabile: Martina Comba, Luca Regaldi

Al termine dell'assemblea è stato presentato e riassunto il dibattito, e le seguenti conclusioni e supposizioni sono state espresse e concordate dai presenti:

DIBATTITO:
  • Contro - Il fondamento del sostentamento universitario dipenderebbe soltanto più da donazioni di fondazioni private (Ad esempio, enti farmaceutici per le facoltà mediche per la ricerca nel campo; ma anche donazioni da parte delle forze armate).
  • Pro - La ricerca statale ha un costo, quindi tanto varrebbe finanziarla privatamente.
  • Pro - I finanziamenti servono anche per perseguire il fine di dare prestigio alle università, così aumenterebbe il numero degli studenti, salirebbe la concorrenza e ci sarebbe maggior possibilità di elargire borse di studio.
  • Pro - Con la riforma di contro si arriva anche all'aumento del valore legale della laurea in sè.
  • Contro - La riforma però è aberrante a livello ideologico, la scuola va difesa in quanto la stessa riforma è al fine dell'economia e non alla pedagogia (...)
  • Pro - L'università dev'essere dinamica, i test d'ingresso non servono in quanto già gli esami, se falliti, sono un tipo di sbarramento.
  • Contro - Se l'università diventa privata a causa della riforma, di conseguenza si avrà l'aumento della retta scolastica più l'eliminazione dei precari.
  • Contro - Divisione in università di serie A e serie B su base economica esclusivamente.
  • Contro - Attraverso la meritocrazia alla quale si arriverebbe con l'attuazione della riforma,verrebbero incentivati i favoritismi (es. figlio del dirigente della casa farmaceutica viene favorito e raccomandato)
  • Pro - Lo stato e la società non sono perfetti, ovvero esistono da sempre, purtroppo i favoritismi...
  • Contro - Il sistema scolastico si trasformerebbe in una macchina economica troppo superficiale.
  • Contro - Il problema sorge per coloro che pur essendo molto bravi e dotati e che presentano un'ottima media di valutazioni,hanno problemi a livello economico,che non potranno accedere alle università di prestigio non potendosi permettere la retta.

CONCLUSIONI:
  • Se la privatizzazione portasse ad una giusta meritocrazia potrebbero esserci più fondi da investire in borse di studio dedicate a chi non può permettersi un'università di serie A.
  • E' impossibile eliminare del tutto i favoritismi.
  • Assenza della possibilità di di frequentare l' "Università Perfetta", accessibile a tutti. L'università funziona a seconda delle possibilità economiche di ognuno.

SUPPOSIZIONI a riguardo:
  • Esistenza dell'opportunità di accedere a borse di studio giustamente.
  • Correttezza del sistema scolastico americano.

Conclusioni sulla discussione sul precariato nella scuola.

Relatori: Trave e Gragnani

Descriviamo per punti, più o meno, che cosa è stato detto durante la discussione:
  • Cos'è il precariato:
Un contratto a tempo determinato colpisce non solo gli insegnanti ma tutto il mondo del lavoro, soprattutto per quanto riguarda i giovani, che troppo spesso vengono assunti con contratti a tempo determinato, che non permettono di avere rapporti di lavoro continuativi e, soprattutto nel mondo della scuola, determina uno stato di insicurezza lavorativa, in quanto spesso gli insgnanti precari, pur di insegnare la propria materia, sono costretti a effettuare spostamenti continui e non hanno la possibilità di mantenere rapporti continui con i propri alunni.
  • Come si è arrivati al precariato:
Dal secondo dopoguerra, tramite i movimenti sindacali del '68 e non solo, a delle conquiste sul mondo del lavoro, che poi, a partire dagli anni ottanta fino alla legge Biagi vengono piano piano ridotte fino ad arrivare alla moderna concezione del lavoro precario e flessibile, che noi condanniamo in quanto è all'antitesi della nostra concezione di mondo del lavoro come possibilità di vivere in tranquillità facendo il lavoro per cui si è studiato e su cui ci si è applicati per tutta una vita.
  • Valore del lavoro diminuito:
Il precariato fornisce al datore di lavoro uno strumento per deprezzare e dequalificare il lavoro dei propri dipendenti, in quanto essi sono soggetti a una pressione da parte dei datori di lavoro, che hanno la possibilità di licenziare o meno a piacere.
  • Differenze tra flessibilità e precariato
All'estero esiste la flessibilità, ovvero l'utilizzo di lavoratori per determinati periodi per lavori per cui è necessario un impiego di periodi ridotti, in più nel passaggio da un'azienda all'altro e comunque nei momenti dove i lavoratori sono privi di un'occupazione, lo stato prevede degli ammortizzatori sociali, in italia ciò non succede per cui si hanno lavoratori che durante determinati periodi dell'anno non possono svolgere l'impiego loro assegnatoli, e comunque una volta finito il periodo lavorativo non sono garantiti in alcun modo.
  • Problema della poca influenza del sistema politica sul sistema economico
In Italia lo stato non detiene un controllo particolare riguardo ciò che succede nel mondo del lavoro, anche e soprattuto per via dei vari conlfitti di interesse presenti nella politica
  • inesistenza di questo problema nel passato
Uno dei grandi problemi nell'analisi del precariato consiste nel fatto che in passato non è mai esistito in forma legalizata, per cui siamo in una situazione dov non ci soo piste guida da seguire per attuare delle resistenze a questo sistema lavorativo


Dopo la discussione tutti gli studenti dell'occupazione si sono dichiarati contrari al precariato, nonchè solidali con li insegnanti che purtroppo sono costretti a lavorare in queste condizioni.

Lavoratori, leggi e riforme.

Relatore: Rossetti
Responsabili: Fantino Marco e Viglianco Nicola

Numerosi studenti hanno preso parte a quest'attività, che è stata supportata dall' intervento del professor Rossetti. La mancanza di una controparte a favore delle riforme del governo ha pesato molto sullo sviluppo della discussione, che in questo è stata sfavorata da una mancanza di interventi contrapposti che aprissero un vero dibattito.
Il discorso si è articolato attorno a tre aspetti principali di alcune riforme e del rapporto tra i lavoratori e il governo:

  • Statale: la propaganda e le informazioni mediatiche riguardanti i lavoratori statali sono spesso pessimistiche e infamanti nei loro confronti. A causa di questo, l'immagine dei docenti, il loro ruolo e le loro capacità vengono spesso svalorizzate nell'ideale collettivo. Si è invece convenuto all'interno del laboratorio che queste notizie hanno il solo scopo di screditare scuola e insegnanti, avendo uno scarsissimo riscontro nella realtà degli studenti. Ancora una volta l'informazione pilotata dai media e i luoghi comuni hanno il sopravvento sulla realtà dei fatti e sui problemi che noi studenti viviamo giorno per giorno.

  • Efficienza: L'efficienza delle riforme viene giustificata dalla presenza di sprechi e falle nel sistema scolastico. In sostanza, esistono difetti che diminuiscono il rendimento dell'istituzione scolastica e provocano sprechi di fondi. Con questo pretesto, di cui il gruppo di lavoro ha messo in dubbio l'obbiettività , il governo giustifica le proprie riforme scolastiche. Nell'ambito delle riforme si è messa in luce l'assoluta mancanza di dialogo tra chi scrive le leggi e chi invece, mette veramente in moto la struttura scolastica: gli insegnati. E' stato fatto l'esempio del'odierno dibattito sulla questione della "maestra unica". Nonostante questo sia un problema aperto e discusso da anni, la Gelmini ha semplicemente affermato in modo autoritario: "Per i bambini è meglio avere un maestro solo", ma i perché di questo vengono completamente taciuti, sempre che esistano.

  • Decisione: Questo governo opera con grande rapidità e autorità, emanando con decisione le sue riforme. Questo è innegabile. Altrettanto evidente è la mancanza di una controparte a cui il governo debba rendere conto. In questo momento di discussione si è anche riflettuto sul possibile cambimento della figura del docente nella nostra società. Abbiamo ritenuto fosse opinabile la scelta di trasformare insegnanti in liberi imprenitori nello scenario scolastico. In un sistema tale la precarità degli insegnanti porebbe essere usata come un mezzo per il direigente scolastico e si aprirebbero le porte alle ingiustizie preferenziali che già caratterizzano altri ambiti lavorativi. La scusa che questo sistema possa essere usato come sprone per un miglioramento del sistema scolastico e dei singoli isegnanti ci è parsa senza dubbio poco etica e scorretta.

Proposta di legge Aprea.

Durante l'assemblea della prima mattinata, oltre alle considerazioni sulla legge Gelmini, si è parlato del disegno di legge Aprea n.953.
Questo DDL propone diversi punti:
  • proposta del modello inglese: scuole azienda, dove i consigli di istituto sono sostituiti dai consigli di amministrazione (organismi tipicamente aziendali) individuati insieme al dirigente scolastico, come gli unici veri e propri organi di gestione; si ripropone, come con la Moratti, una scuola senza le rappresentanze studentesche obbligatorie, la cui presenza è lasciata alla discrezionalità del dirigente scolastico, e ad articoli specifici del regolamento di istituto proposto dal dirigente scolastico (adottato in via definitiva dal CDA in cui la presenza degli studenti non è obbligatoria), insomma una vera e propria garanzia di esclusione totale degli studenti dai processi di partecipazione e democrazia all'interno delle scuole.
  • rafforzamento dell'autonomia delle scuole, in una delle più perverse interpretazioni, un'autonomia intesa come possibilità del dirigente scolastico di assumere importanti scelte di indirizzo in totale indipendenza dagli organi collegiali, che vengono totalmente demoliti. Scompare anche il consiglio di classe sostituito da un generico organo di valutazione collegiale degli alunni, svilendone il senso di condivisione di pratiche didattiche e di miglioramento dell'efficacia dell'azione educativa, riducendo il ruolo degli insegnanti a meri valutatori. Oltretutto anche il consiglio di amministrazione delibera su materie estremamente importanti per la vita degli studenti all’interno della comunità scolastica solo su singola proposta del dirigente scolastico.
  • possibilità di partner"privati" di accedere all'interno del CDA, quindi di intervenire direttamente nella gestione della scuola, qualora questi partner così come cita il disegno di legge, dovessero sostenere le attività della scuola, possono partecipare al raggiungimento degli obiettivi strategici indicati nel POF (piano dell'offerta formativa), detto in soldoni: se un privato investe dei fondi in una scuola, decide anche della stessa, arrivando ad intervenire addirittura sugli obiettivi di apprendimento, nonché sui contenuti e i programmi di insegnamento. Il fine è quello di raggiungere un sistema misto privato-statale, che secondo l'Aprea, porterebbe al superamento dello statalismo a tutti costi che ha caratterizzato l'istruzione pubblica in questi anni, definito nel cappello introduttivo al DDL come una gabbia, che non consente a tutti la libertà di scelta educativa, privilegiando di fatto le scuole statali. L'ingresso dei privati sarebbe potenziato per quelle scuole che hanno i requisiti per trasformarsi in fondazioni, al fine, così come cita il testo, di garantire "una maggiore libertà di educazione" che porti ad un'innovazione della scuola, grazie alla presenza di soggetti terzi che ne sostengono le attività.
  • modifica del sistema di reclutamento degli insegnanti, la cui carriera si dovrebbe basare su tre livelli consecutivi (docente iniziale, docente ordinario, docente esperto), si fissano modalità e criteri di valutazione per il reclutamento assolutamente "incontrollabili", come la possibilità delle singole scuole di indire bandi per l'assunzione; oltre a ciò vi sono pesanti modifiche per ciò concerne il contratto di lavoro, che non sarebbe più incluso all'interno del CCNL comparto scuola, ma sarebbe realizzato attraverso delle specifiche "rappresentanze sindacali unitarie d'aria", ovvero rappresentanze regionali solo del corpo docenti. Sono soppresse le rappresentanze sindacali unitarie di base (RSU).

La scuola in Francia.

Relatore: Moretto
Responsabili: Francesco Sansalvadore e Antonio Bocchino

Scuola gratuita, obbligatoria (fino a 16 anni) e laica. Non esiste come materia scolastica religione, neanche facoltativa.Divieto (dal 2005) di esporre qualsiasi simbolo religioso e di portare il velo.
La scuola francese è divisa in 3 anni di materna, 5 anni di elementari e 4 anni di medie (college). Nel college il primo anno è chiamato di osservazione, i due anni successivi sono un ciclo all'interno del quale non si può bocciare, mentre l'ultimo anno si può bocciare non prendendo di conseguenza il brevet.
Dopo si può decidere di accedere a due tipi di istruzione liceale: quello generale e quello professionale, alla fine dei quali si otterrà un diploma (Bac General e Bac professional).
In seguito si potrà accedere alle facoltà universitarie. E' presente un corso di laure brevi.
Aspetti didattici e di servizio: il preside ha un aspetto più didattico; esiste il consigliere d'educazione, che si occupa dei rapporti disciplinari; non esistono bidelli, infatti c'è del personale esterno non dipendente dalla scuola; ci sono medici e infermieri, bibliotecario e consigliere per l'orientamento.
La valutazione è in ventesimi; nei consigli di classe sono presenti i rappresentanti di classe e i rappresentanti dei genitori.

Conclusioni riguardo all'articolo 64 della legge 133.

Dopo aver discusso della legge 137 riforma gelmini, siamo passati alla discussione sull'art.64 della legge 133 riforma finanziaria di Tremonti:

  • Comma 1
Ridimensionare il rapporto docenti\alunni, ovvero licenziare gli insegnanti e aumentare il numero di alunni nelle classi (vedi comma 3, 4)
  • Comma 2
Razionalizzazione (licenziamento) del 17% del personale ATA
  • Comma 3
Ridimensionamento del personale scolastico
  • Comma 4
-Revisione dei criteri in materia di formazione delle classi (aumentare il numero di alunni)
-Chiusura delle scuole con meno di 50 organici.
  • Comma 5
Sanzioni contro i dirigenti ministeriali che non raggiungeranno i criteri prefissati
  • Comma 6
Elenco dei risparmi in termini numerici:
2009: non minore di 456 milioni di Euro
2010: non minore di 1650 milioni di Euro
2011: non minore di 2538 milioni di Euro
2012: non minore di 3188 milioni di Euro

Esattamente come per quanto riguarda la precedente discussione, l'assemblea è mirata semplicemente all'informazione degli studenti occupanti. Per ora non ci esprimiamo in proposito.

Relazione sui disordini.

In una classe, nonostante l'occupazione della scuola e l'assemblea generale alla quale gli studenti occupanti avrebbero dovuto tutti partecipare, nelle prime ore le lezioni si sono tenute regolarmente, nonostante l'esiguo numero di studenti disposti a farlo, essendosi il professore docente rifiutato di sospenderle.
Inoltre alcune persone di cui e' notabile lo scarso buosenso hanno strappato pezzi dello striscione posto all'ingresso recante la scritta: "Toc Toc... occupato!"

Risposta dell'Ufficio della Presidenza della Repubblica al nostro comunicato stampa.

Questa è la ripsosta dell'ufficio della Presidenza della Repubblica al nostro comunicato stampa:

In riferimento alla sua email e ad altre inviate al Presidente della Repubblica di analogo tenore, l’Ufficio Stampa e Comunicazione ha diramato la seguente nota :

“Giunge in questi giorni al Presidente della Repubblica un gran numero di messaggi con i quali da parte di singoli, e in particolar modo di insegnanti, nonché da parte di talune organizzazioni, gli si chiede di non firmare il decreto legge 137 – o, più propriamente – la legge di conversione di tale decreto. Pur nella viva attenzione e comprensione, da parte del Presidente, per le motivazioni di tali appelli, si deve rilevare innanzitutto che il Parlamento non ha ancora concluso l’esame del provvedimento in questione. Inoltre, secondo la Costituzione italiana, è il governo che si assume la responsabilità del merito delle sue scelte politiche e dei provvedimenti di legge sottoposti al Parlamento, che possono essere contrastati e respinti, o modificati, solo nel Parlamento stesso. Il Capo dello Stato non può esercitare ruoli che la Costituzione non gli attribuisce: la stessa facoltà di chiedere alle Camere una nuova deliberazione sulle leggi approvate incontra limiti temporali oggettivi nel caso della conversione di decreti-legge, ed il Presidente ha in ogni caso l’obbligo di promulgare le leggi, qualora le stesse siano nuovamente approvate, anche nel medesimo testo.”

Considerazioni sull'assemblea.

Questa mattina, alle nove, nel liceo occupato Marie Curie di Pinerolo si è tenuta un'assemblea con tutti gli alunni che hanno aderito all'occupazione, 458 persone, dove si è parlato del decreto legge 137, detto decreto Gelmini, e dell'articolo 64 della legge finanziaria 133.
Si è proceduto nella spiegazione dei vari commi e articoli dei due decreti. Le conclusioni sono state pressapoco queste:

Legge 137:
riassunto in 7 punti, riguardanti i vari articoli della legge.
  • Art.1: Cultura della legalità e della costituzione:
Prevista la formazione del personale della scuola riguardo "cittadinanza e costituzione", attuabile solo se ci sono fondi disponibili.

  • Art.2: Voto espresso in decimi:
Nelle scuole elementari e medie i voti verranno espressi in decimi, coloro i quali non prenderanno sei decimi di tutte le materie non verranno ammessi alle classi successive

  • Art.4: Maestro unico:
Nelle elementari le insegnanti saranno ridotti ad uno per classe, con un orario di 24 ore settimanali. Il tempo prolungato sarà disponibile su richiesta e a pagamento

  • Art.5: I libri di testo hanno una validità quinquennale:
Abbiamo discusso su cosa voglia dire, se i libri che si comprano in prima valgono per tutto il quinquennio o se le edizioni di ogni libro avranno una stabilità di cinque anni

  • Art.6: Laurea in formazione primaria:
Le persone che si sono laureate in Scienze della Formazione Primaria sostenendo il relativo esame comprensivo della valutazione delle attività di tirocinio saranno abilitate all'insegnamento nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria. Cosa che, a quanto ci risulta, c'era già prima perchè il conseguimento della suddetta laurea permetteva allo studente di entrare nelle graduatoria di prima Fascia.

  • Art.7: Laureati in medicina:
Tutti i laureati in medicina possono accedere ai corsi di specializzazione.


Questa assemblea aveva valore puramente informativo e di dibattito puramente apartitico, per cui non ci pronunciamo riguardo ad una eventuale valutazione di carattere politico

Aggiornamento alle ore 10:30.

Comunichiamo che si è appena conclusa l'assemblea generale avente per temi il decreto Gelmini ed il decreto Aprea.
Gli studenti pateciperanno ora ai laboratori di informazione e discussione, tenuti sia da professori della scuola stessa che hanno voluto contribuire, sia da invitati esterni.

I laboratori, i loro relatori ed i temi trattati sono:
  • Stato della scuola all'estero (Moretto) – Condizioni attuali del sistema scolastico europeo e dei vari metodi di insegnamento, in cui verrano presentati i modelli scolastici francese ed inglese;
  • Riforma per quanto concerne le scuole superiori elementari e medie superiori (Baltieri e Salza) – Si tratteranno le conseguenze della riforma ed i metodi pedagogici di insegnamento;
  • Università (Baj Rossi e Abbà) – Dibattito sule conseguenze della riforma dal punto di vista di due ex-studenti del liceo;
  • Precariato (Trave e Gragnani) – Discussione sul problema del precariato prima e dopo l'attuazione della riforma in ambito scolastico:
  • Collegamenti tra le leggi (Rossetti) – Collegamento tra i vari progetti di legge.

Presenze mattinata 22.

Le presenze registrate all'ingresso fino ad ora ammontano a 458 di cui:
  • Corso normale: 121;
  • Corso sperimentale linguistico: 196;
  • Corso sperimentale informatico: 103;
  • Esterni: 38.
In questo momento in auditorium si sta svolgendo l'assemblea generale che ha come tema la legge 133.

COMUNICATO STAMPA

COMUNICATO STAMPA

Nei giorni mercoledì 22 e giovedì 23 ottobre '08 noi, studenti del Liceo Scientifico Maria Curie avente sede in via dei Rochis a Pinerolo (TO), abbiamo deciso, come gesto ultimo di protesta, di occupare la scuola per far sentire la nostra voce presso il Ministero dell'Istruzione e tutti gli organi responsabili del decreto Gelmini sulla scuola e del decreto Aprea. Dalle ore 7.30 del giorno 22, all'apertura dei cancelli, la scuola sarà controllata interamente da noi studenti. La nostra occupazione non vuole avere come scopo quello di violentare l'istituzione scolastica né tanto meno di negare il diritto allo studio, in quanto noi studenti vogliamo legittimare un nostro diritto fondamentale che è quello del rispetto per una scuola di qualità aperta a tutti, ricchi e meno ricchi! Per questo abbiamo deciso di promuovere delle assemblee a scopo puramente informativo nelle quali, il primo giorno, discuteremo della legge, dei suoi effetti e della situazione scolastica italiana in rapporto ad un inserimento nella società europea, discussioni per le quali abbiamo chiesto la gentile partecipazione di docenti, studenti liceali e universitari o semplicemente di persone informate ed in grado di esprimere (senza la necessità di una lezione frontale) le motivazioni che ci hanno spinto all'occupazione e le varie tematiche legate al mondo della scuola. Infatti, ci teniamo a precisarlo onde evitare spiacevoli fraintendimenti, la nostra occupazione sarà basata sul principio della pacifica convivenza e del rispetto tra alunni, insegnanti, preside ed organi giudiziari, sulla voglia di ritornare al più presto a studiare con attrezzature e mezzi adeguati ad una scuola sostenibile ma di qualità, e sull'informazione accurata, imparziale e apolitica della situazione scolastica, per combattere la disinformazione e gettare le basi per una società giovane, pensante, intellettualmente attiva e che sia in grado di sviluppare lo spirito critico senza, ripetiamo, farsi condizionare da un'ideologia politica!Nelle ore mattutine, l'istituto verrà aperto anche a persone esterne che volessero conoscere la riforma. Alle ore 9.00, i cancelli della scuola verranno chiusi, e saranno successivamente riaperti, come da protocollo, alle ore 12.40 per consentire a chi volesse di uscire. Il pomeriggio i cancelli rimarranno aperti, anche per facilitare lo svolgimento dei consigli di classe. Nelle ore pomeridiane, si terranno attività ludiche (torneo di calcio a 5, torneo di basket, etc..), culturali (cineforum) e istruttive (laboratori musicali, corsi di recupero tenuti da altri studenti, etc…). La sera per chi volesse ci sarà la possibilità di fermarsi a dormire nell'istituto.Giovedì 23, per garantire il diritto allo studio e la collaborazione con il corpo docente, le verifiche e le interrogazioni programmate verranno regolarmente svolte in apposite aule messe a disposizione.All'inizio della giornata, verrà redatta una nostra proposta di legge ideale, che presenteremo a chi di competenza. Poi, insieme al regolare svolgimento di verifiche e interrogazioni programmate, si terranno assemblee, dibattiti e confronti sui temi di attualità che in questi giorni stanno tenendo banco sui principali canali di informazione. Nel pomeriggio si ripeteranno le attività del giorno precedente. Inoltre per le due giornate si potrà consumare un pasto a scuola, versando una quota di Euro 2.Per garantire il regolare svolgimento delle attività ed evitare spiacevoli incidenti, è stato organizzato un servizio d'ordine, composto da studenti del liceo volontari e di tutte le età, che, diviso in gruppi, controllerà le zone nevralgiche della scuola e sarà autorizzato ad allontanare soggetti ritenuti pericolosi per l'integrità della nostra scuola. Ci si appella comunque al buon senso di ogni studente, tenuto a svolgere un "servizio d'ordine" su se stesso e a segnalare eventuali abusi.Quando si entrerà nei due giorni a scuola, si dovrà compilare un foglio con nome, cognome e classe (a discrezione del servizio d'ordine presente all'ingresso, bisognerà presentare un documento di identità, per evitare spiacevoli inconvenienti). Questo foglio verrà consegnato venerdì 24 ai coordinatori di classe che verificheranno le presenze e le eventuali giustifiche.Ci teniamo particolarmente a far capire a chi ci guarda da fuori che la nostra occupazione seguirà le normali regole di civiltà e buon senso, e che siamo qui non per saltare giorni di scuola, ma per affermare che bisogna difendere e garantire il diritto e la qualità della scuola.
Comitato occupazione Liceo Scientifico Statale «Marie Curie» - Pinerolo