Commenti e ringraziamenti finali...

Come detto giusto nel post precedente, l'occupazione del nostro liceo è terminata...

Ciò non vuol dire che che sia finita la protesta, o che sia scemato l'interesse degli studenti per la loro stessa condizione e per il mondo che li circonda, anzi direi che l'occupazione è stato giusto un primo passo per quella che spero sia una sempre maggiore presa di coscienza ed un sempre maggiore interesse da parte degli studenti.
Conclusa questa occupazione però, credo sia il caso di tirarne le somme.

Che dire, siamo riusciti a realizzare qualcosa che inizialmente nemmeno credevamo fosse possibile, nato come un'idea irrealizzabile, che però con una rapidità sorprendente ha saputo trovare una concretezza reale e tangibile quanto le due giornate appena passate.
L'interesse diffuso, la partecipazione di un grandissimo numero di studenti e l'assenza di disordini rilevanti sono stati tutti una prova concreta del buonsenso e dell'impegno di molti, nonchè dell'altissimo livello di civiltà e serietà condiviso da tutti.
Non posso che definirla quindi un'esperienza positiva, a livello istruttivo ma forse ancor di più a livello umano, e spero che siano in molti a condividere queste mie impressioni.

Ci terrei a ringraziare tutti i partecipanti, numerossisimi ad attivissimi tanto nelle riunioni quanto nelle attività; ci terrei a ringraziare gli organizzatori, i cui complimenti sono arrivati anche dal preside, il cui lavoro infaticabile ha permesso di concretizzare ed attuare tutte le ottime idee concepite nei giorni precedenti da tutti gli studenti; ringrazierei il servizio d'ordine, che ha svolto il suo lavoro con un'estrema efficenza, evitando l'insorgere di qualsiasi problema e risolvendo con una rapidità elogiabile qualsiasi inconveniente; ringrazieri anche il servizio stampa, le cui notevoli fatiche sono rimaste nascoste ai più nella biblioteca del Liceo.

Grazie a tutti, grazie veramente.

Abbiamo smesso di occupare la scuola.
Non smettiamo di occuparCI DELLA scuola.

Fine dell'occupazione, ma non del blog.

Buona sera a tutti, è un po' tardi per informarvi, ma l'occupazione è finita, è andata benissimo ma è finita, stiamo postando le ultime relazioni sulle attività tenutesi durante questa nostra presa di coscienza in quanto studenti.

Alla fine di questa fantastica avventura e questi fantastici giorni, vorrei informare tutti che: l'occupazione è finita, ma noi vorremmo continuare a tenere aperto e aggiornato questo blog, a scopo informativo e anche perchè crediamo che questo sia solo l'inizio, la partenza della nostra battaglia contro le violenze verso la scuola.
Questo blog quindi resterà attivo, postate numerosi, abbiamo già ricevuto molti commenti e richieste di partecipazione da vari enti per promuovere questa lotta per il diritto allo studio e all'informazione.

Se avete proposte le accoglieremo tutte a braccia aperte, se avete avvisi da fare; per esempio attivita o conferenze che si terranno, proponetecele (via mail) e noi provvederemo a pubblicarle sul blog.

Colgo l'occasione per ripostare l'email del comitato (adesso denominato C.O.S.A.): occupazionemariecurie@gmail.com

L’informazione dei giornali.

Relatore: Rossetti
Responsabile: Fantino Marco

Il professor Rossetti ha guidato l’analisi e la lettura di quattro numeri di diversi quotidiani usciti il mattino stesso del 23/10/08:
  • L’Unità;
  • Il Libero;
  • La Stampa;
  • La Repubblica.
Dopo un breve accenno alle storie e alle tendenze dei quattro diversi giornali, è iniziata la vera e propria analisi delle prime pagine. In questo momento il gruppo di lavoro, composto circa da una ventina di studenti, ha cercato di imparare materialmente a leggere e comprendere la prima pagina di un qualsiasi quotidiano. Sono stati analizzati i diversi titoli di testa, commenti ed immagini di queste e si è poi sviluppato un confronto tra i diversi. I partecipanti hanno partecipato attivamente dando le loro impressioni sui toni e sulle differenti tipologie di scrittura, mettendo in evidenza le strategie usate dai giornali per fare passare il loro messaggio. È stato subito messo in chiaro che le variazioni di registro e di struttura sono dovute al diverso genere di lettori su cui il giornale fa affidamento per vendere. Si è riflettuto anche sull’importanza dell’immagine di testa, che racchiude in se il punto di vista che il giornale desidera dare alla vicenda.

Dopo questo momento di analisi più pratica e forse utile dal punto di vista della vera e propria “tecnica di lettura”, è iniziata la parte più critica del lavoro. Il professore ha letto in ogni giornale l’articolo riguardante la reazione del premier italiano Silvio Berlusconi alle occupazioni studentesche nelle scuole in tutto il paese. Sono emerse dal dibattito e dalle osservazioni degli studenti alcune considerazioni importanti che riportiamo:
  • il registro linguistico varia visibilmente a seconda del pubblico a cui l’articolo si rivolge;
  • l’oggettività del problema è spesso molto difficile da cogliere, soprattutto nei giornali più schierati politicamente verso una certa tendenza ideologica;
  • l’informazione di alcuni giornali, soprattutto in questo caso, tende ad associare l’evento in corso, cioè quello dell’occupazione, alla politica dei partiti. In questo caso invece il movimento è partito veramente dal basso, senza manipolazioni partitiche, cosa che risulta poco evidente;
  • alcuni giornali, come La Repubblica e La Stampa, mantengono un atteggiamento più rispettoso nei confronti dei vari punti di vista.Altri sfruttano invece l’opinabile demonizzazione e irrisione delle idea avversarie per affermare le proprie ragioni.
La discussione si è poi allargata nel finale, sfociando in un dibattito serrato e molto partecipato a proposito delle differenze tra i vari mezzi di comunicazione. Al centro del confronto si sono scontrate le immani (ma pericolose) potenzialità di Internet, e quelle delle altre fonti di informazione come radio,giornali e i programmi televisivi.

La scuola elementare e la scuola superiore di secondo grado: cambiamenti e miglioramenti del decreto Gelmini.

Relatori: Marco Baltieri e Ginni Salza
Responsabile: Margherita Gilli

Si parla di miglioramenti nella scuola primaria e nelle superiori, ma noi, i miglioramenti non li abbiamo ancora visti.

Gianni Salza, maestro alla scuola elementare Cesare Battisti, spiega come la scuola elementare italiana occupi il sesto posto nella classifica mondiale.

Le classi della scuola elementare si dividono in classi a tempo pieno, con un orario di 40 ore settimanali, comprensive della mensa, e classi a modulo, con 30 ore settimanali, senza la mensa. L’intero programma viene dunque svolto con attività al mattino e al pomeriggio.
Il decreto Gelmini prevede un ridimensionamento dell’orario portato a 24 ore settimanali che potranno essere portate a 27 o più, SE la scuola potrà autofinanziarsi o SE il comune pagherà docenti e personale per garantire ore aggiuntive (pochi sono i comuni che hanno soldi in più da destinare alla scuola e ancora meno sono le strutture che possono autofinanziarsi).
n questo modo lo stesso programma dovrà essere svolto nella metà del tempo e di conseguenza verranno tagliati laboratori di informatica, pittura, corsi di lingue attività sportive.

MIGLIORAMENTO?


Verrà reinstaurato il maestro unico che prenderà il posto dei due, tre o quattro maestri per classe: chiaramente il problema più grosso è quello dei tagli di personale, ma soprattutto quello dello sconvolgimento della scuola elementare, che è una delle prime al mondo grazie anche alla pluralità di insegnanti: l’introduzione del maestro unico significa:
  • tagli delle compresenze, importantissime per poter riuscire a seguire anche gli alunni con più difficoltà, gli stranieri e per fare laboratori e attività diversificati;
  • da anni i maestri si sono specializzati per l’insegnamento di una o due materie, seguendo corsi di formazione e specializzazione: la professionalità di un’insegnante deriva quindi dalla sua esperienza, formatasi in anni di esperienza;
  • tagli ai precari, più numerosi nelle scuole più degradate e di periferia, in cui vi è un’utenza che ha maggiormente bisogno di un punto di riferimento e di una continuità nell’insegnamento.
MIGLIORAMENTO?

Marco Baltieri, professore di storia e filosofia nel nostro Liceo, parla delle riforme nella scuola superiore.

L’insegnamento dell’educazione civica: c’è già, non è una grossa novità.
Il voto di condotta che fa media: chiaramente è un’assurdità pensare che un alunno più vivace con un buon rendimento scolastico debba essere penalizzato nella media finale per il comportamento, che sicuramente deve essere valutato, ma non può fare media. Inoltre non si capisce bene su cosa si devono basare i professori per dare un voto anziché un altro, poiché non vi è una somma di voti durante l’anno.
L’ELIMINAZIONE DEI CORSI SPERIMENTALI, così che il Liceo Scientifico si ridurrà a un unico corso, quello normale, con tagli di orari e di corsi. L’orario massimo di 30 ore settimanali (il che significa che possono anche essere ridotte).

Il quadro è piuttosto desolante e non vediamo dove sono i tanto annunciati miglioramenti alla scuola italiana.