L’informazione dei giornali.

Relatore: Rossetti
Responsabile: Fantino Marco

Il professor Rossetti ha guidato l’analisi e la lettura di quattro numeri di diversi quotidiani usciti il mattino stesso del 23/10/08:
  • L’Unità;
  • Il Libero;
  • La Stampa;
  • La Repubblica.
Dopo un breve accenno alle storie e alle tendenze dei quattro diversi giornali, è iniziata la vera e propria analisi delle prime pagine. In questo momento il gruppo di lavoro, composto circa da una ventina di studenti, ha cercato di imparare materialmente a leggere e comprendere la prima pagina di un qualsiasi quotidiano. Sono stati analizzati i diversi titoli di testa, commenti ed immagini di queste e si è poi sviluppato un confronto tra i diversi. I partecipanti hanno partecipato attivamente dando le loro impressioni sui toni e sulle differenti tipologie di scrittura, mettendo in evidenza le strategie usate dai giornali per fare passare il loro messaggio. È stato subito messo in chiaro che le variazioni di registro e di struttura sono dovute al diverso genere di lettori su cui il giornale fa affidamento per vendere. Si è riflettuto anche sull’importanza dell’immagine di testa, che racchiude in se il punto di vista che il giornale desidera dare alla vicenda.

Dopo questo momento di analisi più pratica e forse utile dal punto di vista della vera e propria “tecnica di lettura”, è iniziata la parte più critica del lavoro. Il professore ha letto in ogni giornale l’articolo riguardante la reazione del premier italiano Silvio Berlusconi alle occupazioni studentesche nelle scuole in tutto il paese. Sono emerse dal dibattito e dalle osservazioni degli studenti alcune considerazioni importanti che riportiamo:
  • il registro linguistico varia visibilmente a seconda del pubblico a cui l’articolo si rivolge;
  • l’oggettività del problema è spesso molto difficile da cogliere, soprattutto nei giornali più schierati politicamente verso una certa tendenza ideologica;
  • l’informazione di alcuni giornali, soprattutto in questo caso, tende ad associare l’evento in corso, cioè quello dell’occupazione, alla politica dei partiti. In questo caso invece il movimento è partito veramente dal basso, senza manipolazioni partitiche, cosa che risulta poco evidente;
  • alcuni giornali, come La Repubblica e La Stampa, mantengono un atteggiamento più rispettoso nei confronti dei vari punti di vista.Altri sfruttano invece l’opinabile demonizzazione e irrisione delle idea avversarie per affermare le proprie ragioni.
La discussione si è poi allargata nel finale, sfociando in un dibattito serrato e molto partecipato a proposito delle differenze tra i vari mezzi di comunicazione. Al centro del confronto si sono scontrate le immani (ma pericolose) potenzialità di Internet, e quelle delle altre fonti di informazione come radio,giornali e i programmi televisivi.

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