VIDEO Assemblea e laboratori - 22 ottobre.

Risposta all'ultimo discorso del premier.

Scrivo questo post da casa, spinto dall'urgenza di rispondere quanto prima ad alcune frasi, fra l'altro alquanto diffamanti, dette dal premier nel suo ultimo discorso.
Non ho mai preteso di essere il portavoce di questa occupazione, nè tantomeno di incarnarne gli ideali, ma credo che tutti approveranno quanto sto per scrivere.
In caso contrario, gli occupanti ancora presenti nella scuola sono liberissimi di modificare o cancellare questo post a loro piacimento.
Purtroppo, per ragioni familiari, non ho avuto modo di partecipare durante la sera e la nottata all'occupazione del Liceo. Ironia della sorte, questo mi ha dato modo di ascoltare alcuni radiogiornali su quanto era avvenuto durante la giornata, e, guardacaso, una delle notizie concerneva l'ultimo discorso del nostro premier Silvio Berlusconi, del quale venivano forniti alcuni stralci, alcuni momenti centrali.

In uno di questi, il premier asseriva che andrebbero dispiegate le forze dell'ordine per fermare le occupazioni, in quanto queste non sono delle manifestazioni civili, ma bensì atti di violenza nei confronti degli alunni che vogliono imparare, dei docenti che vogliono insegnare, dei genitori i cui figli sono a scuola, dell'istituzione scolastica e dello Stato.

Ci terrei a precisare che quanto e' scritto sopra E' FALSO.
Il nostro non e' stato in nessun modo un gesto di violenza, e verso alcuno:

NON E'VERO che è stato impedito agli alunni volenterosi di farlo di imparare: si sono tenuti dei dibattiti costruttivi ed informativi, ed anche per quanto concerne le discipline scolastiche in senso accademico, si hanno avute delle consulenze il pomeriggio per quanti volessero dedicarsi allo studio.

NON E' VERO che abbiamo costretto i docenti a non insegnare: anzi, diversi docenti hanno partecipato e discusso in alcuni dei laboratori mattutini, altri sono comunque stati presenti in modo attivo durante l'occupazione. Il professore – ed è stato uno soltanto – che ha voluto ugualmente tenere lezione, è stato comunque libero di farlo, e non si è attuata alcuna risposta coercitiva a riguardo.

NON E' VERO che in qualche modo andiamo contro i voleri dei genitori degli alunni: nessun alunno è stato costretto a venire o a rimanere all'interno dell'edificio occupato, e non si è mossa alcuna critica contro alcun genitore. Gli alunni che per le richieste dei genitori hanno dovuto restare a casa o tornarvi prima della fine dell'occupazione, sono stati liberissimi di farlo. Alcuni genitori hanno anche manifestato il loro interesse e la loro solidarietà all'occupazione.

NON E' VERO che andiamo contro l'istituzione scolastica o contro lo Stato: se attuiamo questo programma di protesta e di informazione, entrambi specificatamente non contrari all'istituzione scolastica in se stessa, non e' per demolire la suddetta, me proprio perché questa ci sta' a cuore, e vogliamo un'Italia in cui si sia liberi di imparare ed insegnare senza che questo sia riservato ad una ristretta élite scelta non sulla base di merito, ma sulla base unicamente censitaria.

NON E' VERO che il nostro è stato un atto di violenza, in alcun modo.
L'unico atto di violenza è IL VOSTRO, quello di chi vuole privarci della libertà e del sacrosanto diritto di imparare, per quanto concerne gli studenti, e di insegnare, per quanto riguarda i docenti, non forse per qualche giorno, come è avvenuto per alcuni altri licei, ma definitivamente ed irrevocabilmente, con gravissime conseguenze anche economiche, e per UN'INTERA NAZIONE.

VIDEO Entrata - 22 ottobre.

Prosecuzione dell'occupazione nel pomeriggio.

Durante il pomeriggio, essendosi svolte tutte le attività prestabilite per la mattina senza alcuna complicazione, si sono tenute nel liceo alcune attività di carattere meno impegnativo.
Al momento, ossia alle ore 16:00, ha appena avuto inizio il torneo di calcetto, giocato da squadre di studenti liceali partecipanti all'occupazione
Il film "Paz!", ispirato ai fumetti di Andrea Pazienza, stà venendo proiettato nel Centro Documentazione e ne è disponibile la visione per tutti gli studenti interessati.
Consulenze formative stanno venendo tenute dagli studenti stessi per le materie di Latino, Matematica ed Inglese per tutti colori che nei giorni prossimi avranno esami scritti o orali o più semplicemente che abbiano bisogno di ripassare le suddette materie e non abbiano avuto modo di farlo data la sospensione delle lezioni.
Inoltre, un nuovo striscione stà venendo preparato e sarà presto pronto e nuovamente appeso.

Situazione e conseguenze in ambito universitario.


Relatori: Abbà Maurizio e Baj Rossi Mario
Responsabile: Martina Comba, Luca Regaldi

Al termine dell'assemblea è stato presentato e riassunto il dibattito, e le seguenti conclusioni e supposizioni sono state espresse e concordate dai presenti:

DIBATTITO:
  • Contro - Il fondamento del sostentamento universitario dipenderebbe soltanto più da donazioni di fondazioni private (Ad esempio, enti farmaceutici per le facoltà mediche per la ricerca nel campo; ma anche donazioni da parte delle forze armate).
  • Pro - La ricerca statale ha un costo, quindi tanto varrebbe finanziarla privatamente.
  • Pro - I finanziamenti servono anche per perseguire il fine di dare prestigio alle università, così aumenterebbe il numero degli studenti, salirebbe la concorrenza e ci sarebbe maggior possibilità di elargire borse di studio.
  • Pro - Con la riforma di contro si arriva anche all'aumento del valore legale della laurea in sè.
  • Contro - La riforma però è aberrante a livello ideologico, la scuola va difesa in quanto la stessa riforma è al fine dell'economia e non alla pedagogia (...)
  • Pro - L'università dev'essere dinamica, i test d'ingresso non servono in quanto già gli esami, se falliti, sono un tipo di sbarramento.
  • Contro - Se l'università diventa privata a causa della riforma, di conseguenza si avrà l'aumento della retta scolastica più l'eliminazione dei precari.
  • Contro - Divisione in università di serie A e serie B su base economica esclusivamente.
  • Contro - Attraverso la meritocrazia alla quale si arriverebbe con l'attuazione della riforma,verrebbero incentivati i favoritismi (es. figlio del dirigente della casa farmaceutica viene favorito e raccomandato)
  • Pro - Lo stato e la società non sono perfetti, ovvero esistono da sempre, purtroppo i favoritismi...
  • Contro - Il sistema scolastico si trasformerebbe in una macchina economica troppo superficiale.
  • Contro - Il problema sorge per coloro che pur essendo molto bravi e dotati e che presentano un'ottima media di valutazioni,hanno problemi a livello economico,che non potranno accedere alle università di prestigio non potendosi permettere la retta.

CONCLUSIONI:
  • Se la privatizzazione portasse ad una giusta meritocrazia potrebbero esserci più fondi da investire in borse di studio dedicate a chi non può permettersi un'università di serie A.
  • E' impossibile eliminare del tutto i favoritismi.
  • Assenza della possibilità di di frequentare l' "Università Perfetta", accessibile a tutti. L'università funziona a seconda delle possibilità economiche di ognuno.

SUPPOSIZIONI a riguardo:
  • Esistenza dell'opportunità di accedere a borse di studio giustamente.
  • Correttezza del sistema scolastico americano.

Conclusioni sulla discussione sul precariato nella scuola.

Relatori: Trave e Gragnani

Descriviamo per punti, più o meno, che cosa è stato detto durante la discussione:
  • Cos'è il precariato:
Un contratto a tempo determinato colpisce non solo gli insegnanti ma tutto il mondo del lavoro, soprattutto per quanto riguarda i giovani, che troppo spesso vengono assunti con contratti a tempo determinato, che non permettono di avere rapporti di lavoro continuativi e, soprattutto nel mondo della scuola, determina uno stato di insicurezza lavorativa, in quanto spesso gli insgnanti precari, pur di insegnare la propria materia, sono costretti a effettuare spostamenti continui e non hanno la possibilità di mantenere rapporti continui con i propri alunni.
  • Come si è arrivati al precariato:
Dal secondo dopoguerra, tramite i movimenti sindacali del '68 e non solo, a delle conquiste sul mondo del lavoro, che poi, a partire dagli anni ottanta fino alla legge Biagi vengono piano piano ridotte fino ad arrivare alla moderna concezione del lavoro precario e flessibile, che noi condanniamo in quanto è all'antitesi della nostra concezione di mondo del lavoro come possibilità di vivere in tranquillità facendo il lavoro per cui si è studiato e su cui ci si è applicati per tutta una vita.
  • Valore del lavoro diminuito:
Il precariato fornisce al datore di lavoro uno strumento per deprezzare e dequalificare il lavoro dei propri dipendenti, in quanto essi sono soggetti a una pressione da parte dei datori di lavoro, che hanno la possibilità di licenziare o meno a piacere.
  • Differenze tra flessibilità e precariato
All'estero esiste la flessibilità, ovvero l'utilizzo di lavoratori per determinati periodi per lavori per cui è necessario un impiego di periodi ridotti, in più nel passaggio da un'azienda all'altro e comunque nei momenti dove i lavoratori sono privi di un'occupazione, lo stato prevede degli ammortizzatori sociali, in italia ciò non succede per cui si hanno lavoratori che durante determinati periodi dell'anno non possono svolgere l'impiego loro assegnatoli, e comunque una volta finito il periodo lavorativo non sono garantiti in alcun modo.
  • Problema della poca influenza del sistema politica sul sistema economico
In Italia lo stato non detiene un controllo particolare riguardo ciò che succede nel mondo del lavoro, anche e soprattuto per via dei vari conlfitti di interesse presenti nella politica
  • inesistenza di questo problema nel passato
Uno dei grandi problemi nell'analisi del precariato consiste nel fatto che in passato non è mai esistito in forma legalizata, per cui siamo in una situazione dov non ci soo piste guida da seguire per attuare delle resistenze a questo sistema lavorativo


Dopo la discussione tutti gli studenti dell'occupazione si sono dichiarati contrari al precariato, nonchè solidali con li insegnanti che purtroppo sono costretti a lavorare in queste condizioni.

Lavoratori, leggi e riforme.

Relatore: Rossetti
Responsabili: Fantino Marco e Viglianco Nicola

Numerosi studenti hanno preso parte a quest'attività, che è stata supportata dall' intervento del professor Rossetti. La mancanza di una controparte a favore delle riforme del governo ha pesato molto sullo sviluppo della discussione, che in questo è stata sfavorata da una mancanza di interventi contrapposti che aprissero un vero dibattito.
Il discorso si è articolato attorno a tre aspetti principali di alcune riforme e del rapporto tra i lavoratori e il governo:

  • Statale: la propaganda e le informazioni mediatiche riguardanti i lavoratori statali sono spesso pessimistiche e infamanti nei loro confronti. A causa di questo, l'immagine dei docenti, il loro ruolo e le loro capacità vengono spesso svalorizzate nell'ideale collettivo. Si è invece convenuto all'interno del laboratorio che queste notizie hanno il solo scopo di screditare scuola e insegnanti, avendo uno scarsissimo riscontro nella realtà degli studenti. Ancora una volta l'informazione pilotata dai media e i luoghi comuni hanno il sopravvento sulla realtà dei fatti e sui problemi che noi studenti viviamo giorno per giorno.

  • Efficienza: L'efficienza delle riforme viene giustificata dalla presenza di sprechi e falle nel sistema scolastico. In sostanza, esistono difetti che diminuiscono il rendimento dell'istituzione scolastica e provocano sprechi di fondi. Con questo pretesto, di cui il gruppo di lavoro ha messo in dubbio l'obbiettività , il governo giustifica le proprie riforme scolastiche. Nell'ambito delle riforme si è messa in luce l'assoluta mancanza di dialogo tra chi scrive le leggi e chi invece, mette veramente in moto la struttura scolastica: gli insegnati. E' stato fatto l'esempio del'odierno dibattito sulla questione della "maestra unica". Nonostante questo sia un problema aperto e discusso da anni, la Gelmini ha semplicemente affermato in modo autoritario: "Per i bambini è meglio avere un maestro solo", ma i perché di questo vengono completamente taciuti, sempre che esistano.

  • Decisione: Questo governo opera con grande rapidità e autorità, emanando con decisione le sue riforme. Questo è innegabile. Altrettanto evidente è la mancanza di una controparte a cui il governo debba rendere conto. In questo momento di discussione si è anche riflettuto sul possibile cambimento della figura del docente nella nostra società. Abbiamo ritenuto fosse opinabile la scelta di trasformare insegnanti in liberi imprenitori nello scenario scolastico. In un sistema tale la precarità degli insegnanti porebbe essere usata come un mezzo per il direigente scolastico e si aprirebbero le porte alle ingiustizie preferenziali che già caratterizzano altri ambiti lavorativi. La scusa che questo sistema possa essere usato come sprone per un miglioramento del sistema scolastico e dei singoli isegnanti ci è parsa senza dubbio poco etica e scorretta.