Protesta e gioia.

Questa mail ci è stata inviata da un professore che ha preso parte all'occupazione, vorrei postarla in quanto si rivolge a tutti noi:

Cari ragazzi
L'occupazione è andata bene. Il lavoro nei gruppi è stato svolto serenamente e con discreta partecipazione, ovviamente, per chi ha voluto partecipare. Gli altri si portano il peso di non esserci stati.
Credo che questa esperienza sia servita soprattutto a voi, per riflettere, per pensare, per confrontarvi, per organizzare, per agire.
E a noi, che abbiamo visto delle persone all'altezza della situazione, che hanno manifestato con fermezza e freschezza, le loro idee, ma anche con rispetto per chi aveva idee diverse.
Volevo anche sottolineare un aspetto che mi ha impressionato in modo molto positivo: la gioia di quei due giorni, in particolare nella notte tra mercoledì e giovedì. Gioia si stare insieme, di lavorare insieme, di partecipare, e ...si, anche di giocare!
La componente della gioia è importante e non ci eravamo più abituati. Quando ci divertiamo facendo qualcosa, si fa meglio.
In quella notte si sono mescolate, riflessioni, sfoghi, emozioni, proposte, canzoni, giochi... Uno spaccato che sarebbe bello caratterizzasse e desse identità a un movimento.
Possono toglierci qualche diritto, ma non la gioia, non la passione. Senza queste non si va da nessuna parte, si funziona ma non si esiste.
Grazie a tutti e a tutte
Angelo Merletti

2 commenti:

La Fenice ha detto...

Grazie a lei professore, e grazie ai suoi coilleghi che ci hanno sostenuti.E' una lotta che ci riguarda tutti, alunni e insegnanti, e insieme bisoga affrontarla.
Grazie per esserci stato....

Anonimo ha detto...

Bellissima lettera, io non sono dell'istituto ma davvero sincera e corretta... Fossero tutti così gli istituti :)